Cosa visitare a Tivoli
Il Duomo di Tivoli
San Lorenzo è il patrono della città di Tivoli, famosa al mondo per la presenza dei patrimoni Unesco, Villa Adriana e Villa D’Este, e del patrimonio preservato dal Fai, Villa Gregoriana. A lui è dedicato Il Duomo di Tivoli in cui riposano alcune sue reliquie.
Durante il periodo pre-cristiano a Tivoli veniva venerato il culto di Ercole nel Santuario di Ercole Vincitore. A partire dal V secolo d.C. iniziò la graduale sostituzione della figura di Ercole Vincitore con quella di Lorenzo, diacono martire nel 258 durante la persecuzione dell’imperatore Valeriano.
La Cattedrale di San Lorenzo svetta a Piazza del Duomo, sui resti dell’antico Foro Tiburtino. La fondazione è attribuita all’imperatore Costantino. Della vecchia chiesa medievale resta solo il campanile di 45 metri in stile romanico, essendo stata completamente ricostruita nel 1635.
All’interno il gruppo duecentesco della Deposizione di Cristo, capolavoro ligneo della scultura romana del XII-XIII secolo, testimonianza del momento di passaggio dal romanico al gotico; e il Trittico del Salvatore, pregevole pittura su tavola del XII secolo, attribuita ai monaci benedettini di Farfa.
A Piazza Duomo non dimenticate di visitare la Mensa ponderaria, luogo in cui si conservavano i campioni dei pesi e delle misure usati per il commercio romano dell’adiacente foro. Sempre nella piazza è conservato il lavatoio pubblico che i tiburtini chiamavano “La forma”.
Il tempio della Sibilla a Tivoli
Presso il centro storico di Tivoli potrete visitare il tempio della Sibilla, antico tempio romano posto sull’acropoli antica, nelle vicinanze del rinomato tempio di Vesta. Non sappiamo con certezza a quale divinità fosse dedicato, se a Tiburno, Ercole, Vesta o la più accreditata Sibilla.
La Sibilla Tiburtina o Albunea, protettrice della città di Tivoli, era una sacerdotessa dotata di poteri profetici che avrebbe preannunciato la nascita di Cristo. Il simbolo della dea era un libro. Artefice dei Libri Sibillini, raccolte oracolari scritte in greco, andate bruciate nell’incendio sul Campidoglio dell’85 d.C., e trasferite dall’imperatore Augusto nel tempio di Apollo sul Palatino, all’interno di una teca aurea. Secondo la leggenda sulle rive del fiume Aniene fu trovata la statua raffigurante la Sibilla Tiburtina con un libro.
La fontana dell’Ovato, la Fontana Regina di Villa d’Este, detta anche Fontana di Tivoli, costruita dal cardinale Ippolito II d’Este nel 1550, ha il suo fulcro proprio nella statua della Sibilla, rappresentata in trono con un libro in mano.
Il tempio della Sibilla ha una pianta rettangolare ed è databile alla metà circa del II secolo a.C. Fu costruito su una sostruzione artificiale che ampliava il piano dell’acropoli con un effetto altamente scenografico che ancora oggi stupisce. Nel Medioevo, assieme al il tempio di Vesta, fu trasformato nella chiesa di Santa Maria Rotonda.
Il tempio di Vesta a Tivoli
Uno dei monumenti più noti di Tivoli, ritratto da pittori italiani e stranieri già nel Grand Tour , è il Tempio di Vesta. Visibile da Ponte Gregoriano che scavalca il fiume Aniene, è raggiungibili da Piazza del Tempio di Vesta.
Il tempio, simbolo della città di Tivoli, è situato su un ripido sperone roccioso, sulla sommità dell’acropoli antica, non distante dal tempio della Sibilla, con il quale domina la valle sottostante, oggi sede della spettacolare Villa Gregoriana.
Il tempio di Vesta risale alla prima metà del I sec a.C. e presenta una pianta rotonda con cella centrale. Il nome del suo realizzatore è inciso sull’architrave: LUCIO GELLIO.
Probabilmente il tempio era dedicato a Tiburno, il mitico fondatore della città di Tivoli e il cui bosco sacro era localizzato nei pressi delle cascate di Villa Gregoriana. Secondo altri invece il tempio sarebbe stato innalzato per la protettrice del fuoco sacro, Vesta.
Il culto della dea era affidato alle Vestali, sacerdotesse che avevano il compito di tenere sempre acceso il fuoco sacro al centro del tempio e che ebbero in Cossinia, sepolta poco oltre la città, la loro massima rappresentante.
Nel Medioevo l’edificio venne trasformato, come accadde al vicino Tempio della Sibilla, nella chiesa di S. Maria Rotonda. Fu poi restituito alla sua primitiva struttura, ma le tracce della sua trasformazione in chiesa si sono conservate in una piccola nicchia della cella dove, agli inizi del XX secolo, si scorgevano ancora frammenti di pitture cristiane.
La chiesa di San Pietro alla Carità e la Piazza Campitelli
La città di Tivoli possiede alcune chiese architettonicamente rilevanti e assai antiche come la chiesa di San Pietro alla Carità. È situata in uno dei luoghi più belli del centro storico di Tivoli: piazza Campitelli. La piazza in epoca romana ospitava la villa di Publio Cornelio Scipione Nasica, detto Quinto Cecilio Metello Pio Scipione. Poiché la villa sorgeva fuori dalle mura della città antica, la zona era detta Campus Metelli da cui Campitelli.
La chiesa di San Pietro alla Carità fu costruita nel XII secolo su un impianto precedente secondo lo stile romanico di tipo basilicale a tre navate, divise da due file di colonne antiche di marmo cipollino. A destra è situato il meraviglioso campanile quadrato con pregevoli cornici sostenute da mensole marmoree e mattoni dentati.
Nella navata maggiore è possibile ammirare pavimenti di opera cosmatesca composti da pregiati marmi colorati. Nei pressi dell’abside e dell’altare maggiore ammiriamo il “Cristo crocifisso tra la Madonna e San Giovanni Evangelista”, risalente al XIV secolo e la “Madonna in trono fra i santi Pietro e Paolo”, risalente al XIII secolo. Su Piazza Campitelli, oltre alla bellissima chiesa romanica, vi è un ingresso secondario di Villa D’Este.
La Riserva Naturale di Monte Catillo
Nelle vicinanze di Tivoli è possibile visitare la Riserva Naturale di Monte Catillo che vi offrirà splendidi panorami sulla valle dell’Aniene. Istituita nel 1997 la spettacolare zona naturalistica occupa una superficie di poco superiore ai 1.300 ettari, interamente nel Comune di Tivoli.
Sviluppandosi presso il Monte Catillo, la riserva naturale domina il corso del fiume Aniene lì dove la Campagna Romana lascia spazio alle prime propaggini montuose che andranno poi a culminare nei Monti Lucretili, Monti Prenestini, e più oltre nei Monti Simbruini.
La visita guidata alla Riserva Naturale di Monte Catillo vi permetterà di ammirare moltissime specie vegetali come il bosco di sughere, gli alberi e gli arbusti di origine balcanica, tra i quali lo storace, l’albero di Giuda, la marruca e il carpino orientale.
Ricchissima la fauna tra cui il rigogolo, il rampichino, il picchio muratore, l’allocco, il picchio rosso maggiore e il picchio verde. Lo scoiattolo, il riccio, l’istrice, il moscardino. E molte altre!
Diversi gli itinerari a piedi: dal Ex Casello Ferroviario a Monte Sterparo; dal Quadrivio a Monte Sterparo; dalla Salita Villaggio Don Bosco a Colle Lucco; dal Bivio Hotel S. Angelo a San Polo; dal Bivio Colle delle Travi a Colle Lecinone; da Colle Lecinone a Monte Sterparo.
A pochi minuti il centro storico di Tivoli e le straordinarie Villa Gregoriana, Villa d’Este e Villa Adriana. Nelle vicinanze le famosissime Acque Albule (Bagni di Tivoli).
La Villa di Manlio Vopisco a Villa Gregoriana
Una tappa fondamentale durante il soggiorno nella cittadina di Tivoli è la visita guidata alla splendida Villa Gregoriana, particolarissimo esempio di giardino romantico. Situata ai piedi dell’acropoli romana, è nota soprattutto per la Grande Cascata alta 120 metri, le Grotte di Nettuno e le Grotte delle Sirene.
Non da meno sono i resti archeologici tra cui quelli della Villa di Manio Vopisco, risalente al II secolo d.C. Gli scavi realizzati su volere di Papa Giovanni XVI e coordinati dall’architetto Clemente Falchi nel 1835 hanno permesso il ripristino degli edifici di epoca romana.
Manlio Vopisco divenuto console nel 114 d C, durante l’impero di Traiano, scelse Tivoli come luogo per la sua residenza. La scelta fu influenzata dalla presenza del Bosco Sacro di Tiburtino, ma anche della Grotta della Sibilla e soprattutto dal fatto che qui si trovavano i templi dell’Acropoli Tiburtina. Era talmente imponente che si estendeva dall’attuale ingresso di villa Gregoriana fino all’ex albergo delle Sirene.
Il racconto del poeta latino Publio Papinio Stanzio, ci descrive la villa con i bagni, abbellita con marmi pregiati, porte d’avorio, travi dorate, statue di bronzo e di marmo, pavimenti ornati di pitture. Il palazzo era composto da due complessi, costruiti sulle opposte rive dell’Aniene, uniti tra loro da un ponte. Oggi restano intatte le arcate di pietra calcarea ed un ninfeo.
La Villa Gregoriana di Tivoli
Meta obbligata a Tivoli è Villa Gregoriana commissionata da Papa Gregorio XVI. Nel 1832 dopo una rovinosa piena dell’ Aniene, viene approvato il progetto di Clemente Folchi che ha l’idea di traforare il Monte Catillo, realizzando dei cunicoli che deviano il corso del fiume creando una spettacolare cascata, alta circa 120 metri.
Situata nell’impervia valle tra la riva destra del fiume Aniene e l’acropoli romana di Tivoli, Villa Gregoriana vanta un ingente patrimonio naturalistico, storico e archeologico. È nota per lo spettacolare getto d’acqua della Grande Cascata, per le Grotte di Nettuno e Grotte delle Sirene, caverne erose dallo stesso fiume poste sotto la zona del Tempio di Vesta e raggiungibili attraverso una strada alberata ornata da una grande varietà di piante.
La Villa Gregoriana si può considerare un particolarissimo esempio di giardino romantico. Unicum dell’estetica del sublime tanto cara alla cultura romantica; divenne nell’Ottocento meta del Grand Tour. Fra i numerosissimi visitatori si ricordano Chateaubriand, Madame de Stael e Wolfgang Goethe
A pochi passi Ponte Gregoriano, imponente struttura fatta costruire da papa Gregorio XVI, che oggi collega il Parco della Villa Gregoriana al centro storico di Tivoli. Da qui si può ammirare uno straordinario panorama della Valle dell’Aniene e dell’antica acropoli.
La Chiesa di Santa Maria Maggiore a Tivoli
Uno degli edifici religiosi più importanti di Tivoli è la Chiesa di Santa Maria Maggiore a Piazza Trento. La chiesa fu edificata sui ruderi di una villa romana da Papa Simplicio (468-483) che la dedicò alla beata Vergine deponendovi un’immagine che ancora oggi si trova sull’Altare Maggiore.
La Chiesa di Santa Maria Maggiore comprende anche il convento, nel quale si susseguirono i Benedettini di Farfa , i Frati Minori Conventuali e i Frati Minori Osservanti. Fu ampliata e radicalmente trasformata nel XII secolo a seguito dell’inclusione dell’abitato all’ interno delle mura cittadine del Barbarossa.
Bellissimo il portale gotico con sovrastante tabernacolo, opera dello scultore Angelo da Tivoli. Sul lato sinistro della chiesa possiamo ammirare il campanile ricostruito nel 1590. L’altare maggiore ospita la tomba del cardinale Ippolito II D’Este, e la venerata Madonna delle Grazie, un’immagine su tavola del 1200, alla quale la città di Tivoli è stata sempre devota.
Ogni anno, la sera del 14 agosto, la sacra immagine si incontra con il Santissimo Salvatore, conservato nella Cattedrale di San Lorenzo e portato in processione nel centro storico di Tivoli fino a Piazza Trento, durante la Festa dell’Inchinata. Alla destra della Chiesa di Santa Maria Maggiore vi è l’ingresso per la Villa D’Este, capolavoro del Rinascimento italiano, commissionata dal cardinale Ippolito II D’Este.
Tivoli il centro storico
A circa 30 km ad est di Roma, alle pendici dei monti Tiburtini tra la Campagna romana a ovest e il territorio dei comuni di Castel Madama e Vicovaro nell’entroterra est, troviamo la ridente cittadina di Tivoli. L’abitato è collocato lungo il fiume Aniene, nelle vicinanze della Grande Cascata. La ricchezza delle acque ha favorito nel corso degli anni l’impianto di grandi complessi architettonici.
Ricordiamo Il Santuario di Ercole Vincitore del II secolo a.C., la Villa Adriana, residenza dell’imperatore Adriano, la Villa D’Este commissionata dal cardinale Ippolito II D’Este nel Rinascimento e Villa Gregoriana risalente al 1800.
Lo straordinario centro storico di Tivoli , ancora oggi, in molte sue parti, conserva l’impianto romano originario e le trasformazioni avvenute nelle epoche medioevale, rinascimentale e ottocentesca. Tra le piazze più antiche si ricorda Piazza del Comune. Da non perdere Piazza Campitelli la chiesa di San Pietro della Carità fondata secondo la leggenda da S. Simplicio. A Piazza Duomo noterete i resti della Basilica, del Foro romano e la Mensa ponderaria, luogo in cui si conservavano i campioni dei pesi e delle misure usati per il commercio romano. Non dimenticate di visitare il Duomo o basilica di San Lorenzo Martire e le intricate viuzze storiche tra cui Via Campitelli, via del Colle, via Maggiore, via del tempio d’Ercole.
Aque Albule
A soli venti chilometri da Roma, le terme Aque Albule o Bagni di Tivoli offrono, tanto ai turisti quanto ai romani, l’opportunità di trascorrere una vacanza all’insegna del benessere.
Scaturiscono da due laghi, Regina e Colonnelle, entrambi a nord della Via Tiburtina, e giungono allo stabilimento nella considerevole quantità di circa 3.000 litri al secondo; una ricchezza d’acqua che le fa annoverare tra le più ricche d’Europa. L’ acqua mantiene costantemente per tutto l’anno la temperatura di 23° C.
Queste terme devono il loro nome, Acque Albule, al loro colore biancastro dovuto all’emulsione gassosa che si forma in superficie, quando, al diminuire della pressione, si liberano anidride carbonica e idrogeno solforato prima disciolti nell’acqua. L’imperatore Augusto ordinò ad Agrippa la costruzione delle Terme Imperiali i cui resti furono ritrovati casualmente nel 1826. Le terme non furono usate fino al XIX secolo. Circondato da secolari alberi di Eucalyptus, le Aque Albule di Tivoli sono una fonte ideale di benessere al quale ricorrere in qualunque momento dell’anno.
Si pratica anche la balneoterapia orale per curare i disturbi gengivali e la piorrea. Le acque solfuree sono indicate anche per le malattie delle vie respiratorie; malattie reumatiche; malattie dermatologiche.
Leave a comment