Cosa visitare a Villa Adriana a Tivoli
Antinoeion
Si racconta da secoli dell’ amore dell’imperatore Adriano per il greco Antinoo. Il giovane originario della Bitinia, provincia romana in Asia Minore, faceva parte del seguito personale dell’imperatore e ne divenne presto il favorito. Probabilmente Antinoo affogò nel fiume Nilo perché si vergognava di avere un rapporto omosessuale con l’imperatore.
Un’altra versione invece dice che fu gettato nel fiume poiché poteva essere il possibile successore di Adriano. Fu divinizzato dall’imperatore che in suo onore fondò Antinopolis in Egitto e giochi in sua commemorazione ad Antinopoli e ad Atene.
La tomba-tempio di Antinoo si trova nella residenza privata dell’imperatore: Villa Adriana. A soli 4 km dall’antica Tibur, odierna Tivoli, essa la più grande delle ville imperiali romane estendendosi per circa 120 ettari.
Lungo la strada di accesso al Grande Vestibolo e davanti al fronte delle Cento Camerelle, l’ Antinoeion è uno degli edifici di Villa Adriana di recente scoperta. E’caratterizzato da un basamento di due templi opposti all’interno di un recinto sacro con un’esedra sul fondo.
Al centro, tra i due templi, notiamo il basamento dell’obelisco che è stato identificato con l’Obelisco del Pincio. Colpiscono le e somiglianze con il Serapeo del Campo Marzio a Roma, e i templi di Iside a Pompei e Serapeo Campense.
Canopo e Serapeo
Uno degli ambienti più amati di Villa Adriana, che probabilmente ha influenzato il senso del bello nei corso dei secoli, dal Rinascimento in poi, è il Canopo. A Pirro Ligorio, famoso architetto napoletano al servizio del cardinale Ippolito d’Este nella costruzione della Villa D’Este a Tivoli, il riconoscimento del Canopo menzionato nella biografia di Adriano.
Con questo edificio l’imperatore Adriano voleva ricordare Canopo, il canale che collegava le città egizie di Alessandria e quella di Canopo, quest’ultima situata sul delta del fiume Nilo e famosa per il tempio di Serapide le feste notturne che vi venivano celebrate.
Il Canopo è costituito da un lungo canale d’acqua, inserito in una piccola valle appositamente creata e chiuso su un lato da un edificio absidato, tradizionalmente identificato con un Serapeion o Serapeo. Attorno alla piscina-canale correva un elegante colonnato, con copie di famose statue greche, come le statue delle cariatidi, copie romane di quelle dell’Eretteo. Fra i ritrovamenti ricordiamo una statua di personaggio semisdraiato raffigurante il Nilo e due Sileni.
Escluso che la funzione del Canopo fosse religiosa, escluso anche che fosse dedicato all’amatissimo Antinoo, morto in Egitto, si pensa che il Serapeion della Villa fosse una sorta di triclinio estivo, in cui l’imperatore riceveva i suoi ospiti. Il Canopo va interpretato come una rappresentazione evocativa di un ambiente egizio esotico, un giardino nilotico destinato ai banchetti, analogamente al canale sul delta del Nilo.
Il Pecile di Villa Adriana
Se siete in vacanza a Roma per qualche giorno, una tappa imperdibile è la Villa Adriana a Tivoli. Stiamo parlando della più grande villa romana mai appartenuta ad un imperatore romano. Con un perimetro di 3 km ed un’area di 120 ettari, la villa fu voluta dall’imperatore Adriano nel II secolo d.C.
Raggiungerla è molto facile, anche con i mezzi di trasporto pubblico. Basta recarsi alla fermata Ponte Mammolo della linea B della metropolitana e prendere poi l’autobus CoTral per Tivoli, via Prenestina; la fermata Villa Adriana è a soli 300 metri dal sito archeologico. Qui scoprirete le meraviglie del passato immersi nel verde di maestosi alberi secolari: ulivi, querce, pini, lecci e cipressi che ospitano scorrazzate di scoiattoli.
La visita a Villa Adriana inizia nel Pecile che l’imperatore Adriano fece costruire in ricordo del viaggio alla stoà Pecile di Atene, un lungo edificio porticato in cui si tenevano riunioni pubbliche.
Il Pecile di Villa Adriana era un quadriportico, che delimitava un giardino con grande piscina centrale. Sul lato corto occidentale, dove potrete ammirare uno splendido panorama sulla Campagna Romana, era dotato di robusti terrapieni per superare il dislivello; sul lato lungo settentrionale c’era un doppio portico che permetteva di passeggiare nella stagione invernale e estiva.
Oggi ne rimane solo il muro di spina, attraverso il quale si entra nel sito archeologico di Villa Adriana. Dal Pecile si poteva accedere, tramite scale, alla Sala dei Filosofi, al Teatro Marittimo, all’Edificio con Tre Esedre, al Ninfeo-Stadio e all’Edificio con Peschiera.
La Sala dei Filosofi di Villa Adriana
Tra la Piazza del Pecile e il Teatro Marittimo di Villa Adriana ammiriamo La Sala dei Filosofi. L’edificio, con accesso principale da nord attraverso due colonne in antis, è una ampia sala caratterizzata da un’ abside con varie nicchie, in cui probabilmente, erano collocate le statue della Famiglia Imperiale. Sul muro vi sono infatti sette nicchie dove, probabilmente erano rappresentati parenti o sette filosofi.
La Sala dei Filosofi, ricoperta di marmo rosso per ricordare la potenza dell’imperatore Adriano, era destinata alle riunioni con senatori e personalità importanti dell’Impero Romano. Alcuni ritengono invece, che si trattasse di una biblioteca e interpretando le nicchie come scaffali per i volumina.
La Sala dei Filosofi dà accesso a una delle strutture più misteriose di villa Adriana, un inconsueto edificio rotondo con al centro un’isola: il famosissimo Teatro Marittimo. L’Edificio prende il nome da un raffinato fregio figurato in marmo con soggetto marino che ne decorava la trabeazione ed era il luogo dove l’imperatore Adriano, isolato dal mondo esterno, si dedicava alla lettura, poesia, filosofia, aritmetica ed osservazione delle stelle.
Le Biblioteche di Villa Adriana
A Tivoli nella splendida villa Adriana, residenza del pacifico imperatore Adriano, troviamo due imponenti edifici collegati da un portico, affacciati sul Cortile delle Biblioteche, si tratta delle cosiddette Biblioteca Greca e Latina.
Le due strutture, orientate a nord, avevano la facciata principale sul giardino Questo era decorato con una lunga fontana parallela al muro perimetrale della Terrazza Superiore.
La Biblioteca Greca aveva tre piani, di cui quello superiore era dotato d’impianto di riscaldamento. Quest’ultimo piano era collegato tramite una scala al Teatro Marittimo, la più originale costruzione di Villa Adriana. Le stanze e corridoi di servizio dove erano sistemati i praefurnia, erano collocati al piano intermedio e non aveva nessun collegamento diretto con il livello superiore. Vi si trovavano pertanto i locali di servizio.
La Biblioteca Latina, aveva due piani rivestiti in marmo sul pavimento e sulle pareti, e presenta una pianta simile a quella della Biblioteca Greca. Oggi è visitabile solo il piano inferiore. Notiamo due sale disposte sullo stesso asse: quella anteriore, aperta sul giardino con fontana, presenta nicchie rettangolari alle pareti, mentre la sala posteriore è arricchita nell’ abside di fondo da un basamento per un gruppo statuario.
Le Biblioteca Greca e Latina sono state interpretate come biblioteche, triclini estivi, dimore dell’imperatore oppure come più accreditati ingressi monumentali al Palazzo.
Le Cento Camerelle
Durante la visita guidata a Villa Adriana, la più sontuosa dimora mai costruita durante l’Impero Romano, vi colpiranno i resti di un imponente struttura di circa 330 m di lunghezza e 15 m di altezza: stiamo parlando delle ben note Cento Camerelle. Si tratta di una grande sostruzione a nicchie che sostiene la spianata del Pecile, costruito dall’imperatore Adriano in ricordo della Stoà Pecile di Atene.
Le Cento Camerelle sono costituite da ben 92 vani disposti su più piani, accessibili per mezzo di ballatoio ligneo. Una latrina multipla era posta alla fine di ogni fila di vani.
L’alto numero di ambienti, cui deve il nome La struttura, la modestia dei rivestimenti parietali e pavimentali, la presenza di una strada basolata che, inoltrandosi sotto il vestibolo con percorso sotterraneo, dava accesso diretto agli ambienti servili delle Terme, ha fatto ipotizzare che si trattasse degli alloggi riservati al personale più umile che prestava servizio nella villa.
E’ possibile tuttavia che gli ambienti a livello del piano stradale, sia per l’estrema accessibilità dalla strada carrabile, che per la presenza in alcuni vani di soffitti molto più bassi rispetto a quelli dei piani superiori, possano essere stati utilizzati per lo stoccaggio delle merci e dei prodotti che servivano per la gestione di Villa Adriana.
Le Terme della Villa Adriana
Poco distante da Roma, si trova una cittadina di antica fondazione, Tibur, l’odierna Tivoli, dove nel II secolo d.C., l’imperatore Adriano decise di fondare la sua straordinaria dimora, Villa Adriana. Egli amava la letteratura, la poesia e la filosofia, inoltre come tutti i Romani teneva al benessere e la cura del corpo. Pertanto non rinunciò alla costruzione di spazi termali che possiamo ammirare a Villa Adriana, in asse con la valle del Canopo.
Le Grandi e Le Piccole Terme sono due strutture riservate all’attività termale, dotati di tutti gli ambienti necessari per il ciclo dei bagni. Erano collegate da un corridoio sotterraneo che permetteva l’accesso ai praefurnia ed era direttamente raggiungibile dal personale di servizio alloggiato nell’area delle Cento Camerelle. Sono ancora visibili gli spazi sotterranei, attraverso i quali passava l’aria calda, sostenuti da piccoli pilastrini di laterizi.
Le dimensioni e le decorazioni fanno pensare che le Piccole Terme fossero riservate al personale della villa e le Grandi Terme agli ospiti dell’imperatore. Tutti gli spazi avevano pareti di marmo, in punti ancora vediamo i fori per le grappe di sostegno delle lastre di marmo, pavimenti di mosaico o riccamente affrescati, decorati da colonne, statue, fontane e giochi d’acqua.
Annessi alle Terme, notiamo una serie di ambienti probabilmente destinati ad alloggio del personale della Villa Adriana o della guardia imperiale. Sono detti infatti Pretorio.
Piazza D’Oro a Villa Adriana
Uno degli edifici più imponenti ed importanti di Villa Adriana è Piazza D’Oro. Sfarzose statue e ricchissimi mosaici abbellivano questa struttura, da qui il nome moderno Piazza D’Oro. È da qui che arrivano numerose opere d’arte ospitate nei musei di mezzo mondo come i Musei Vaticani a Roma, il British Museum di Londra e il Louvre di Parigi. Ricordiamo i ritratti imperiali di Sabina, Marco Aurelio e Caracalla.
Piazza D’Oro è costituita da un grande giardino centrale, caratterizzato da una lunga vasca rettangolare affiancata da aiuole e vasche. La struttura è circondata da un grandioso portico a pilastri in laterizio. Lo spazio coperto era suddiviso in due navate da colonne in cipollino e granito verde alternati. Pilastri con semicolonne in laterizio sono ripetuti sul muro di fondo del portico.
Sul lato meridionale ammiriamo i resti di un grandioso edificio che aveva al centro una sala ottagonale, molto probabilmente coperta, i cui giochi di linee concave e convesse creano prospettive con i giochi d’acqua delle fontane, danno leggerezza all’ambiente e testimoniano la padronanza romana della linea curva.
Piazza D’Oro così elegante e lussuosa doveva essere uno degli edifici di Villa Adriana riservati alle feste e al ricevimento degli ospiti più importanti.
Teatro Marittimo di Villa Adriana
Il Teatro Marittimo è uno dei più famosi e suggestivi monumenti di Villa Adriana. Probabilmente fu una delle prime costruzioni del sito archeologico, tanto da essere interpretata come la primissima residenza dell’imperatore Adriano a Villa Adriana. Fu iniziato infatti nel 118 d.C.
L’ingresso principale del Teatro Marittimo è rivolto a nord dinanzi il giardino delle Biblioteche di Villa Adriana. Ammirerete un singolare edificio rotondo, con al centro un’isola, anch’essa rotonda, circondata da un anello d’acqua e da un portico. L’isola era accessibile attraverso due strutture girevoli in legno.
Il Teatro Marittimo non prevedeva infatti, alcun ponte in muratura che collegasse l’isolotto al mondo esterno!Qui l’imperatore Adriano fece ricreare una piccola domus romana, con tanto di terme! Probabilmente Adriano si ritirava qui quando voleva stare solo e dedicarsi all’otium, ovvero allo studio delle stelle, della filosofia, della letteratura. Anche voi avrete la sensazione di trovarvi in un luogo immerso di pace e tranquillità!
Il Teatro Marittimo è un complesso molto originale, senza alcun rapporto con la forma abituale di un teatro romano. È costituito da un pronao di cui non resta più nulla, mentre sono riconoscibili la soglia dell’atrio e tracce di mosaici pavimentali. All’interno consta di un portico circolare a colonne ioniche, ripetendo lo schema tipico della domus romana, con atrio, cortile, portico per passeggiare, tablino, cubicula, impianto termale e, perfino, latrine.
Terme con Heliocaminus a Villa Adriana
Le Terme con Heliocaminus sono l’edificio termale più antico di Villa Adriana. Le terme romane anticiparono le odierne spa! Importantissime le terme di Caracalla e Domiziano a Roma. Erano luoghi affollatissimi dove si riuniva tutto il popolo romano. L’accesso era quasi sempre gratuito. Aprivano a mezzogiorno e chiudevano al tramonto.
Era prevista la divisione tra uomini e donne in spazi ed orari diversi. In questi luoghi era possibile fare bagni caldi o freddi in acque profumate, massaggi con oli ed unguenti speciali, esercizi ginnici e fisici nelle annesse palestre. Si ascoltavano conferenze e letture, esibizioni canore e musicali.
Le Terme con Heliocaminus devono il nome all’ impressionante sala circolare con un heliocaminus: un ambiente particolarmente riscaldato, oltre che dai raggi solari, anche da un sistema tradizionale ad ipocausto. Recentemente è stata identificata come una sudatio, ovvero una sauna. Restano ancora i forni che potevano integrare il consueto riscaldamento pavimentale e parietale della sala e al contempo immettere vapore acqueo necessario per la sauna.
La sala, coperta da una cupola, con occhio centrale, era dotata di grandi finestre, interamente crollate. Alle spalle della sala è riconoscibile il frigidarium, ambiente rettangolare aperto su una grande piscina circondata da un portico colonnato e provvisto di una seconda vasca semicircolare, dal quale si accedeva, attraverso una stanza riscaldata, al caldarium.
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