Fontana dell’Ovato
La Fontana dell’Ovato detta anche, per la sua bellezza, “Regina delle fontane”, è la più barocca delle fontane della Villa D’Este a Tivoli.
Fa parte di un complesso programma iconologico ideato nel 1567 dall’architetto Pirro Ligorio e comprendente anche la Fontana di Pegaso, le Cento Fontane e la Fontana della Rometta: un sistema che allude metaforicamente alla natura del territorio circostante, con la rappresentazione del monte Tiburtino, la ricostruzione artificiale della morfologia delle rocce e delle grotte, la descrizione dei fiumi di Tivoli.
La Fontana dell’Ovato rappresenta infatti, la città di Tivoli con i suoi monti, i suoi fiumi, le sue cascate e le sue divinità.
Detta anche la fontana di Tivoli o Fontana Regina, è un grande bacino ovale che ha il suo fulcro nella statua che raffigura la Sibilla Tiburtina o Albunea, divinità protettrice della città di Tivoli e artefice dei leggendari libri Sibillini, raccolte oracolari scritte in greco che l’imperatore Augusto, dopo l’85 d.C., fece depositare in una teca aurea nel tempio di Apollo sul Colle Palatino.
Secondo il mito, la Sibilla profetizzò al mondo la nascita di Cristo. Vicino la Sibilla notiamo le personificazioni dei fiumi Aniene ed Ercolaneo. Dietro la montagna vi è la statua del cavallo Pegaso, legato al mito delle muse, allusione al mecenatismo del cardinale Ippolito D’Este, protettore di artisti e letterati.
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