Fontana di Proserpina
La Fontana di Proserpina a Villa D’Este doveva essere, nel progetto dell’architetto Pirro Ligorio, un cenacolo all’ aperto per gli ospiti del cardinale Ippolito II D’Este. Si scendeva dalla Fontana della Rometta, si mangiava alla Fontana di Proserpina e si parlava o ascoltava il cinguettio degli uccellini alla Fontana della Civetta.
La Fontana di Proserpina è costituita da un’ampia nicchia con un arco trionfale con ai lati quattro colonne, realizzate ad imitazione delle colonne tortili della Basilica Vaticana a Roma.
Originariamente la fontana di Proserpina, detta anche fontana degli Imperatori, ospitava le statue degli imperatori romani che avevano avuto dei possedimenti nei pressi della città di Tivoli, ossia Giulio Cesare, Ottaviano Augusto, Traiano e ovviamente l’imperatore Adriano che a Tivoli aveva fatto costruire la sua lussuosa residenza: la famosissima Villa Adriana.
Successivamente nella nicchia centrale fu inserito il gruppo scultoreo di Plutone che rapisce Proserpina. Plutone è effigiato nell’atto di portare via Proserpina su una barca a forma di una conchiglia trainata da due cavalli.
La Fontana di Proserpina è racchiusa da due rampe ricurve di scale che consentono di salire alla terrazza superiore e alla Fontana della Rometta.
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