Il pino marittimo a Villa D’Este
Tra le specie arboree che potrete osservare nei giardini di Villa D’Este a Tivoli vi è il Pino Marittimo. Questa specie non molto comune nella zona, fu inserita, insieme ai cipressi, nel XVII secolo, sostituendo gli agrumi e le viti che sorgevano sui pendii collinari della villa. I fiori e le piante minute persero così d’ importanza a favore delle piante ad alto fusto.
Il pino marittimo, nome comune per pinus pinaster, è un albero sempreverde originario dell’Italia, da cui si diffuse largamente nel resto del Mediterraneo. È particolarmente diffuso lungo le coste tirreniche e forma sia boschi in cui è l’albero predominante, sia altri misti, in cui la sua presenza è affiancata a quella del pino domestico e del cipresso.
Può raggiungere i 30 m di altezza ma di solito è più basso. Presenta foglie aghiformi raggruppate a coppie o mazzetti di 3 o 5. Ha una corteccia spessa, molto rugosa, con un colore marrone scuro screziato di sfumature tendenti al viola.
Negli alberi con un età avanzata è molto apprezzato l’effetto di colore che si crea sulla corteccia, dove vanno a mischiarsi in modo armonioso le tonalità marrone, rosso e porpora. Produce pochi rami e il suo fusto può essere dritto o lievemente curvo.
Ha una bella chioma che si apre in una suggestiva colorazione verde scura. Essa è maggiormente espansa verso la cima, mentre nella parte inferiore dell’albero si presenta più rada. Il suo uso è prevalentemente finalizzato al rimboschimento o alla creazione di barriere frangivento, specialmente lungo le zone costiere. Predilige luoghi assolati.
La sua condizione climatica ideale è quella marittima. Nella mitologia il pino marittimo evoca il mito della ninfa Pitys, nome greco del pino marittimo. Il pino marittimo possiede l’anima della giovane ninfa Pytis, amata sia da Pan , il dio dei boschi, che da Borea, il vento del Nord. Ella scelse Pan e Borea si vendicò, soffiando contro di lei con furore e precipitandola giù da una parete rocciosa.
Lì, morente, la trovò Pan e trasformò in un pino. E da allora, quando Borea soffia, dalle pigne del pino sgorga una resina trasparente e profumata le lacrime di Pytis. Prenotate la vostra visita guidata a Villa D’Este, le nostre guide turistiche vi illustreranno il ruolo simbolico e culturale delle tante specie vegetali presenti.
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