La mensa ponderaria di Tivoli

La mensa ponderaria di Tivoli

Accanto all’imponente cattedrale di Tivoli, dopo il lavatoio pubblico chiamato dai tiburtini “La Forma”, si trovano i resti dell’antica Mensa Ponderaria. In epoca romana questa consisteva in un piano marmoreo su cui si aprivano cavità circolari di diametro e profondità diversi, equivalenti a campioni di misure di capacità. Si trattava cioè di uno strumento di misurazione, la sua funzione infatti era quella di verificare con precisione le misure in uso nelle attività commerciali. Le strutture murarie dell’edificio furono scoperte per caso nel 1883 da un certo Felice Genga.

Gli scavi archeologici per riportare il complesso alla luce furono fatti a più riprese nel 1902, nel 1920 e nel 1925. Attualmente è in fase di restauro. L’area in epoca romana era occupata dal Foro, centro della vita politica e commerciale cittadina. Se siete interessati all’archeologia si organizzano visite guidate nel cuore della Tivoli romana. Le nostre guide turistiche saranno liete di accompagnarvi in un tuffo nel passato.

Tivoli Romana e la mensa ponderaria

La mensa era annessa alla Basilica, luogo dove in epoca romana si amministrava la giustizia. Su questa fu costruita successivamente la cattedrale. La mensa legata alle attività commerciali che si svolgevano nel Foro garantiva la regolarità delle compravendite. Era l’ufficio dei pesi e delle misure. Entrando nell’area rettangolare potrete vedere due tavoli in marmo bianco con all’interno una cornice, sorretti da pilastri raffiguranti un fregio e la clava di Ercole.

I due tavoli, addossati ad un muro in opera reticolata, sono distanti tra loro circa 60 cm e presentano la medesima altezza. Sulla tavola più grande sono alloggiati quattro cavità circolari di varie dimensioni, mentre in quella più piccola ve ne sono solamente due, ma più piccole.

Gli incavi sono equivalenti a misure di capacità standard ad uso dei magistrati preposti al controllo delle misure di capacità utilizzate dai negozianti per i liquidi ed anche per i cereali. Sarete colpiti dal pavimento in mosaico con al centro un pozzetto per gettare i liquidi. La mensa, si data al I secolo a.C.

Fu realizzata da un certo Marcus Varenus Diphilus, sacerdote addetto al culto di Ercole nel vicino e grandioso santuario dedicato alla divinità. Il nome dell’uomo è inciso sui due tavoli. Al lato potrete notare una parete con un corridoio che conduce ad una porta di dubbia destinazione. Di fianco vi sono colonne, fregi ed un bassorilievo raffigurante Ercole con la pelle di leone intorno al collo e la clava.

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