La Sibilla Tiburtina

Villa Gregoriana Tivoli

La Sibilla Tiburtina

Lo sapevate che a Tivoli in antichità viveva una maga alla quale accorrevano genti, provenienti da tutto il mondo conosciuto, per interrogarla sul proprio destino? Sto parlando della Sibilla Tiburtina. Le nostre visite guidate includono tra i vari itinerari il famoso tempio della Sibilla, dove la donna era venerata come una dea.

Nel mondo antico esisterono diverse Sibille collocate in diversi luoghi del bacino del Mediterraneo: Italia (Cuma), Africa, Grecia (Delfi), Asia Minore. Tra queste ricordiamo la Sibilla Eritrea, la Sibilla Cumana e la Sibilla Delfica. Il significato della parola Sibilla è incerto: la versione più accreditata è “Vergine Nera”, poichè esse, che dovevano essere vergini per dedicarsi completamente al dio, formulavano le loro profezie all’interno di cavità naturali delle rocce, gli Antri delle Sibille, appunto, luoghi oscuri, bui e neri.

Le profetesse esercitavano la loro attività oracolare in stato di trance. Affidando al vento benevolo le loro verità mostravano ai fedeli i loro responsi tramite il disperdersi delle foglie degli alberi. La Sibilla Tiburtina è ricordata come una delle sibille più famose. Viene menzionata da poeti come Varrone, Orazio, Tibullo, Virgilio e Servio. A lei è dedicato anche un passo nella Divina Commedia di Dante: «Così la neve al sol si disigilla; così al vento ne le foglie levi si perdea la sentenza di Sibilla».

La Sibilla Tiburtina era la prediletta della dea Venere e sulle rive del fiume Aniene fu trovata la statua con in mano un libro, suo simbolo. I libri sibillini erano delle raccolte oracolari sui destini di Roma in lingua greca. La consultazione avveniva esclusivamente in situazioni di emergenza, come guerre, carestie, epidemie e catastrofi naturali e, strano ma vero, in caso di nascita di un essere androgino.

Imperatore Augusto

Si racconta che un giorno la Sibilla Tiburtina offrì in vendita al re di Roma Tarquinio il Superbo nove di questi libri, dopo il rifiuto del re, ne distrusse tre e offrì gli altri allo stesso prezzo. Dopo un nuovo rifiuto, ne distrusse altri tre e riuscì a vendere gli ultimi che una volta comprati vennero gelosamente conservati nel tempio di Giove Capitolino a Roma.

Nell’ 85 a.C. in seguito ad un incendio la raccolta andò bruciata e venne quindi sostituita da una nuova raccolta. I libri vennero depositati in una teca d’oro nel tempio di Apollo sul Palatino dall’imperatore Augusto e vi rimasero fino al 363 a.C. La Sibilla Tiburtina avrebbe predetto ad Augusto la nascita di Cristo.

Un giorno l’imperatore le domandò se avesse potuto farsi adorare come un dio e lei gli rispose quale fosse l’unico dio al quale Augusto avrebbe dovuto offrire un sacrificio. Egli allora si inginocchiò e rinunciò alla deificazione. Donò un altare che fu collocato nella chiesa romana dell’Aracoeli. Nella sala San Bernardino del Palazzo Comunale di Tivoli è raffigurato tale episodio.

L’Aracoeli, consacrata alla Madonna, fu fondata sul luogo dove si pensava che la Sibilla Tiburtina avesse predetto ad Augusto la nascita di Gesù, indicandogli il cielo dove si vedeva il Bambinello in braccio alla madre. Venite a Tivoli e nella magica terra della Sibilla. Ognuno di noi ha desiderato, almeno una volta nella vita, di poter conoscere il futuro. Con le nostre guide turistiche entrerete nel mitico e affascinante mondo oracolare.

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