La simbologia di Villa D’Este
Benvenuti a Villa D’Este! La visita guidata vi permetterà di entrare in uno dei giardini più incantevoli del mondo, tanto da essere inserito nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Le nostre guide turistiche saranno liete di accompagnarvi in questo luogo dove ogni angolo è carico di simbolismo. Domina il tema delle fatiche di Ercole.
L’eroe della mitologia classica era caro agli Este e alla figura del cardinale Ippolito II . Quest’ultimo si riconosceva nell’eroe per la titanica impresa di terrazzamento della valle Gaudente di Tivoli. Ercole era anche il protettore dell’antica Tibur e a lui è dedicato il famosissimo santuario di Ercole Vincitore. Compare inoltre il paragone con gli orti delle mele d’oro delle Esperidi, che figuravano nel casato D’Este.
Il cardinale Ippolito II paragonava il giardino di Villa D’Este a quello delle Esperidi. Un altro tema dominante è quello dell’eroe Ippolito, famoso per la sua castità, con il quale il cardinale condivideva anche il nome. I giardini di villa D’Este sono dedicati pertanto ad Ercole ed Ippolito. La simbologia della villa è però ancora più complessa.
Durante la vostra passeggiata vedrete incrociarsi numerosi altri temi come la storia delle città di Tivoli e Roma che beneficiarono delle attività di costruttore e mecenate delle arti del cardinale. Chiari riferimenti sono anche al territorio tiburtino e quindi alla Sibilla e ai tre fiumi tiburtini quali l’Aniene, l’Albuneo e l’Ercolano. Fortissima è la presenza del tema delle Virtù e del Vizio. Ve ne accorgerete visitando le grotte di Venere e Diana. La prima dea è infatti il simbolo di piaceri, l’altra invece di virtù e castità. Il cardinale scelse le virtù come Ercole.
Quest’ultimo divenuto adulto si ritirò in una grotta per decidere quale tipo di vita abbracciare. Qui gli apparvero due donne bellissime: una dignitosa e composta, l’altra più appariscente ed esuberante. L’eroe scelse la prima prediligendo la Virtù al Vizio.
La stessa cosa fece il cardinale che al momento della sua vocazione fece decorare le stanze del piano superiore del Palazzo, che ospitava i propri appartamenti, con la raffigurazione delle Virtù cristiane. Importantissimo a villa D’Este è il tema dell’acqua. Essa può apportare la morte ma può anche avere valore salvifico.
L’acqua è la vita. I due personaggi della religione cristiana più legati all’acqua sono Noè e Mosè. Il primo salvò l’uomo dal diluvio universale mentre il secondo fece attraversare il Mar Rosso agli Ebrei e quando fu nel deserto diede loro da bere percuotendo una roccia con la propria verga e facendone scaturire acqua. Questo episodio si concilia molto bene con la storia del cardinale Ippolito II D’Este che dalla roccia di Tivoli fece scaturire le acque che alimentavano le meravigliose fontane di villa D’Este.
Noè e Mosè compaiono numerosissime volte nel contesto estense. Altri elementi iconografici ricorrenti sono l’aquila e i gigli degli Este. La simbologia che abbiamo esaminato si inserisce perfettamente nei gusti dell’epoca.
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