L’Augusteum di Tivoli

Villa Gregoriana Tivoli

L’Augusteum di Tivoli

La cittadina di Tivoli, a circa 30 chilometri di distanza da Roma, offre ai suoi visitatori un’esperienza unica nei vari itinerari che ripercorrono la magnificente storia dell’Impero Romano. Giungendo alle attuali piazza Domenico Tani, Piazza Duomo, via del tempio d’Ercole e via di Canonica potrete ammirare i resti di quello che era l’antico fulcro della vita di Tibur: il foro romano.

L’area si sviluppava nel punto in cui il leggero pendio, che discende dalle terrazze di Castovetere, dove sorgeva l’acropoli antica, diventava per un breve tratto pianeggiante. Il foro si apriva sul principale asse viario che collegava il cuore della città all’esterno, ovvero il tratto urbano della via Tiburtina.

Augusteum di Tivoli

Durante la nostra visita guidata nella Tivoli romana potrete ammirare i resti dell’antico Augusteum. Si tratta di un edificio dedicato al culto dell’imperatore Augusto venerato come una divinità. Entrerete in una stanza con la parete di fondo semicircolare dove era alloggiata la statua dell’imperatore.

La copertura è a volta, le pareti sono dipinte con motivi di festoni vegetali e il pavimento in lastroni rettangolari di marmo bianco. Le nostre guide turistiche porranno la vostra attenzione su una statua maschile seduta, oggi priva di testa. La statua acefala raffigura l’ imperatore Augusto e fu dedicata come potrete leggere dall’iscrizione, da un certo Marco Varena Difilo, personaggio vissuto in età augustea.

L’uomo dedicò la stanza pro salute et reditu Caesaris, ovvero per la salvezza e il ritorno di Cesare Augusto. Nella stessa stanza è stata rinvenuta una testa dell’imperatore Nerva, ora al Museo Nazionale Romano. La testa di grandi dimensioni conferma che in tale ambiente veniva onorata la famiglia imperiale. Lo stesso Marco Varena Difilo, sacerdote addetto al culto di Ercole nel vicino e grandioso santuario dedicato alla divinità, fu responsabile della costruzione delle due mense ponderarie, alla destra dell’Augusteum.

Il nome dell’uomo è inciso sullo spessore dei due tavoli utilizzati dai magistrati addetti al controllo delle misure di capacità utilizzate dai negozianti nelle compravendite. La mensa ponderaria era infatti in epoca romana l’ufficio dei pesi e delle misure. La mensa e l’Augusteum furono costruiti tuttavia in due momenti diversi e sorsero su un’area già edificata in precedenza che ne condizionò gli allineamenti.

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