Marcello II e Ippolito d’Este

Marcello II e Ippolito d’Este

L’elezione di un nuovo papa è sempre un momento importante nella storia della Chiesa cattolica, e l’elezione di Papa Marcello II nel 1555 fu un evento particolarmente interessante per la mancanza di un altro candidato molto discusso: il cardinale Ippolito d’Este.

Ippolito d’Este era un cardinale molto influente e potente nel XVI secolo. Appartenente alla famiglia d’Este di Ferrara, aveva ricoperto importanti incarichi ecclesiastici e politici, tra cui la carica di governatore di Tivoli e la nomina a vescovo di Ferrara. Era anche un appassionato collezionista d’arte e aveva una grande biblioteca privata.

Nel 1550, il papa Giulio III lo nominò governatore di Tivoli e poco dopo lo creò cardinale. Questa nomina fu vista come una mossa politica per consolidare il potere della famiglia d’Este nella Chiesa, ma il cardinale Ippolito d’Este mostrò subito un grande interesse per il ruolo e per l’idea di diventare papa.

Nel 1555, alla morte del papa Marcello II, il cardinale Ippolito d’Este era considerato uno dei favoriti per la successione. Aveva il sostegno di importanti cardinali e della famiglia imperiale, e molti pensavano che avrebbe potuto ottenere i voti necessari per diventare il nuovo papa.

Conclave

Tuttavia, quando i cardinali si riunirono in conclave per eleggere il nuovo papa, il cardinale Ippolito d’Este non fu in grado di ottenere i voti sufficienti. In parte, questo fu dovuto alla sua giovane età: aveva solo 38 anni e molti cardinali lo consideravano troppo inesperto per ricoprire un ruolo così importante. Inoltre, alcuni cardinali erano preoccupati per il fatto che il papato potesse cadere completamente sotto il controllo della famiglia d’Este se Ippolito fosse stato eletto.

Invece, i cardinali elessero il cardinale Marcello Cervini, che scelse il nome di Marcello II. Marcello II era un uomo anziano e modesto, che aveva rinunciato alla vita mondana per dedicarsi completamente alla vita religiosa. La sua elezione fu vista come una scelta popolare tra i cardinali, che cercavano un leader che potesse guidare la Chiesa con saggezza e umiltà.

La mancata elezione del cardinale Ippolito d’Este ebbe ripercussioni significative sulla sua carriera ecclesiastica. Anche se continuò a svolgere importanti incarichi nella Chiesa, tra cui quello di vescovo di Ferrara, la sua ambizione di diventare papa sembrò essersi esaurita. Tuttavia, rimase un personaggio importante nella politica italiana e nella vita culturale del suo tempo, continuando a collezionare opere d’arte e a promuovere la cultura umanistica.

L’elezione di Papa Marcello II, invece, fu breve e senza grandi eventi. Il nuovo papa era troppo anziano e malato per guidare la Chiesa Papa Marcello II morì solo 22 giorni dopo la sua elezione, lasciando un segno indelebile nella storia della Chiesa cattolica come uno dei pontefici con il regno più breve della storia.

In conclusione, l’elezione di Papa Marcello II e la mancata elezione del cardinale Ippolito d’Este rappresentano un momento importante nella storia della Chiesa cattolica. L’ascesa di Marcello II fu un evento senza grandi eventi, ma la mancata elezione di Ippolito d’Este dimostra l’importanza del potere e dell’influenza all’interno della Chiesa cattolica, non solo nella politica italiana ma anche nella vita culturale del suo tempo. Il ricordo di questi avvenimenti ci ricorda come l’elezione di un nuovo papa sia un momento cruciale nella storia della Chiesa e come le decisioni dei cardinali possano avere ripercussioni significative sulla Chiesa e sulla società in generale.

Questi avvenimenti sono stati importanti non solo per la Chiesa cattolica, ma anche per la storia dell’Italia del XVI secolo. La politica e la cultura dell’epoca erano strettamente legate alla Chiesa, e le decisioni prese dai cardinali influenzavano non solo il destino della Chiesa, ma anche quello del paese. La mancata elezione del cardinale Ippolito d’Este dimostra il potere e l’influenza che le famiglie nobiliari italiane avevano nella Chiesa e nella politica del tempo.

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