Mausoleo di Adriano a Roma

Mausoleo di Adriano

Il Mausoleo di Adriano, oggi noto come Castel Sant’Angelo, è situato a Roma, sulla sponda destra del fiume Tevere, non molto distante dal Vaticano. Il monumento è collegato al Vaticano tramite un corridoio fortificato chiamato in romanesco “er Corridore”.

Fu iniziato dall’imperatore Adriano nel 125 d.C., quale suo mausoleo funebre, e terminato da Antonino Pio nel 139 d.C. Si trovava di fronte al Campo Marzio al quale fu unito da un ponte appositamente costruito, il Ponte Elio. Questo ponte, perfettamente conservato, oggi è conosciuto con il nome di Ponte Sant’Angelo. Il Mausoleo fu posto subito al di là del ponte inaugurato nel 134 d.C. La sua struttura, inserita nel Medioevo entro il Castel Sant’Angelo, si è in gran parte conservata.

L’opera originale era molto diversa da quella che oggi si può vedere. L’edificio era costituito da un basamento quadrato di 89 m di lato, alto 15 m, con ambienti a raggiera coperti a volta. Al centro di questo recinto era posto il tamburo circolare del diametro di 64 m., alto 21 m. Al di sopra di esso vi era un tumulo di terra alberato circondato da statue marmoree. Il tumulo era sormontato da una quadriga in bronzo guidata dall’imperatore Adriano raffigurato come il Sole.

La facciata esterna era rivestita di marmo e su di essa comparivano le iscrizioni dei personaggi sepolti all’interno. L’ingresso originario, a tre fornici, non è conservato. Quello moderno è più alto di 3 metri rispetto a quello antico. Attorno al mausoleo correva un muro di cinta con ringhiera in bronzo decorata da pavoni, due di essi sono conservati al Vaticano.

Il Mausoleo ospitò i resti dell’imperatore Adriano e di sua moglie Sabina, dell’imperatore Antonino Pio, di sua moglie Faustina maggiore e di tre dei loro figli, di Lucio Elio Cesare, di Commodo, di Marco Aurelio e di altri tre dei suoi figli, di Settimio Severo, di sua moglie Giulia Domna e dei loro figli e degli imperatori Geta e Caracalla.

Bastione delle Mura Aureliane

Nel 403 l’imperatore d’Occidente Onorio incluse l’edificio in un bastione delle Mura aureliane. Da quel momento l’edificio perse la sua funzione originaria di sepolcro diventando un fortilizio a difesa di Roma. Durante l’assedio dei Goti di Vitige nel 537 i difensori di Roma utilizzarono come proiettili anche le numerose statue che ornavano il monumento. La trasformazione in castello avvenne nel X secolo. Nel corso degli anni fu utilizzato come luogo di rifugio di papi e di prigione. Nel 1277 divenne proprietà del Vaticano e vi furono aggiunti gli appartamenti pontifici.

Oggi ospita Il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo che illustra le alterne e numerose variazioni d’uso della sua sede. L’Angelo bronzeo del XVIII secolo che da il nome al castello scaturisce da un’ antica leggenda che risale alla terribile peste del 590. Secondo la storia la peste terminò grazie all’apparizione di un angelo, identificato poi come San Michele, che si posò sopra il mausoleo e fece il gesto di riporre la spada nel fodero a simbolo della grazia concessa. Ancora oggi nel Museo è conservata una pietra circolare con le impronte dei piedi lasciate dall’Arcangelo quando si fermò per annunciare la fine della peste. Nella visita guidata si percorrerà il tratto iniziale del secolare Passetto, contemplando la suggestiva visione del monumento e riannodando le intricate trame della sua storia.

Leave a comment

Your email address will not be published.


*