Rocca Pia a Tivoli

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Rocca Pia a Tivoli 

Nel cuore della città di Tivoli svetta l’imponente struttura della Rocca Pia. Si tratta di una maestosa fortezza del XV secolo, gioiello artistico e vanto per gli abitanti di Tivoli. La visione d’insieme del complesso monumentale di Rocca Pia rende a colpo d’occhio la magnificenza dell’architettura. La rocca sorge sul luogo dove era situato il castello di Callisto di Borgia.

Fu fatta edificare nel 1461 da Papa Pio II, dal quale prende il nome, per assicurarsi la fedeltà della città di Tivoli. I lavori furono affidati agli architetti fiorentini Varrone e Niccolò, allievi di Filarete, e si conclusero in un anno. Le spese di costruzione ammontarono a circa ventimila scudi.

La Rocca metteva fine ad un periodo caratterizzato da forti conflittualità per la città di Tivoli. Dopo i contrasti tra partito guelfo e partito ghibellino e le lotte tra i discendenti della casa Colonna e della casa Orsini, la città di Tivoli si trovò costretta a soffocare le sue secolari aspirazioni d’indipendenza comunale e ad assoggettarsi al potere papale.

Sul portale d’ingresso alla rocca è ancora conservata l’iscrizione: “Grata bonis, invisa malis, inimica superbis sum tibi Tibure: enim sic Pius instituit” ovvero “Eccomi, sono qui per te, oh Tivoli, benvista dai buoni, malvista dai malvagi, nemica ai superbi: poiché così volle Pio”. Rocca Pia è situata alla sommità di una collinetta, sfruttando la posizione favorevole a fini difensivi.

L’edificio realizzato in tufo presenta una struttura quadrangolare con quattro torrioni di forma circolare uniti da alti muraglioni, che delimitano lo spazio di un cortile interno. Il torrione maggiore, che dava verso l’esterno della città è alto 36,50 m e contiene sei stanze sovrapposte; il secondo, alto 25,50 m, ne contiene 5, mentre i due minori, collocati verso la città, ma aperti sul cortile, sono alti 18 m e contengono solo 3 stanze sovrapposte ciascuno.

Le due torri più piccole furono ultimate da Sisto IV o, più verosimilmente, da Alessandro VI. L’ingresso al Castello è sul lato nord e doveva essere tramite un ponte levatoio. La Rocca Pia in costruzione viene rappresentata da Andrea Mantegna negli affreschi della Camera degli Sposi del Castello di San Giorgio di Mantova. Nel Settecento venne usata come caserma dopo essere stata occupata dai francesi e dagli austriaci.

Dopo il 1870 la Rocca Pia fu trasformata in carcere con l’aggiunta di un edificio all’interno del cortile. È rimasta una prigione fino al 1960. La Rocca nonostante i restauri non ha ancora una precisa destinazione d’uso. Essa conserva ancora intatta la sua imponente monumentalità.

Nei pressi di Rocca Pia si trovano i ruderi di un anfiteatro romano riportato alla luce nel 1948, l’anfiteatro di Bleso. Guide turistiche di Tivoli  competenti saranno liete di accompagnarvi in visita all’area archeologica dominata dalle imponenti mura della Rocca. Da non perdere!

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