Tivoli in epoca romana

Villa Gregoriana Tivoli

Tivoli in epoca romana

Il fascino di Tivoli è racchiuso nella sua storia millenaria più antica di quella di Roma. Il nome antico della città era Tibur e secondo la leggenda fu fondata dagli Aborigeni con il rituale della primavera sacra. Fu fondata cioè in seguito ad una migrazione in cui venivano imitati i movimenti ed il comportamento di un animale-guida, per trarne auspici e indicazioni sulla direzione del viaggio. Il poeta latino Virgilio definì Tivoli con il nome Tibur Superbum, il titolo compare ancora oggi nello stemma cittadino.

L’insediamento arcaico si sviluppò nel VII-VI secolo a.C. sulla riva sinistra dell’Aniene. Il luogo fu scelto per la sua posizione favorevole, protetto da dirupi e precipizi, a controllo di un passaggio obbligato nel restringimento del fiume. Era infatti il punto di confluenza di diversi popoli per la transumanza delle greggi fra l’Agro Romano e l’Abruzzo. Di lì a poco vi sarebbe nata la via Tiburtina Valeria.

La località dell’antica acropoli si chiama Castrovetere, oggi nota ai Tiburtini come “la Cittadella”. Nel V secolo a.C. Tivoli combatté duramente contro la popolazione italica dei Volsci, e nel IV secolo a.C. si ribellò, schierandosi con la Lega Latina, alla potenza di Roma per mantenere la propria indipendenza.

Sottomessa dalla capitale dell’Impero Romano fu riconosciuta municipio romano con la Lex Iulia municipalis nel I secolo a.C. Nelle guerre contro Annibale Tivoli combatté fermamente a difesa di Roma tanto che il dittatore Quinto Fabio Massimo ordinò che si attuasse nella città la raccolta dei soldati.

Guerra tra Mario e Silla

Rimase neutrale invece nelle lotte della Guerra Sociale e in quelle tra Mario e Silla. Il Senato di Tivoli , il cui palazzo era posto nell’attuale rione San Paolo, era composto da magistrati eletti tra i cittadini più meritevoli per censo, nobiltà e valore. Tra le più illustri cariche religiose troviamo quella dei Salii, sacerdoti al servizio del Santuario di Ercole Vincitore.

Quest’ultimo era il più importante edificio religioso della città ed uno dei maggiori complessi sacri dell’architettura romana d’II secolo a.C. Il santuario, posto sull’antico sentiero di transumanza delle greggi, rappresentava uno snodo economico cruciale per tutte le popolazioni dell’Italia centromeridionale. A Tivoli erano presenti altri collegi religiosi tra cui  gli Apollinari, gli Addrianali, i Veriani, gli Arvali e le Vestali.

Importantissimi sono il tempio di Vesta, della Sibilla e della Tosse. A partire dalla fine della Repubblica molti nobili romani decisero di costruire nella città le proprie ville. Ancora oggi possiamo ammirare i resti di quelle di Orazio, Cassio, Publio Quintilio Varo e Manlio Vopisco.

Perfino l’imperatore Augusto vi soggiornò ma la testimonianza più eclatante è la spettacolare villa dell’imperatore Adriano. Con Adriano e gli Antonini Tivoli ebbe un grande sviluppo urbanistico e demografico. Si costruì l’anfiteatro del Bleso e furono restaurati gli acquedotti.

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