Vallo di Adriano
Il vallo di Adriano in epoca romana era una costruzione difensiva a protezione degli accampamenti e dei confini. Era costituito da un fossato e da un terrapieno su cui erano innalzate le palizzate. Il Vallo di Adriano noto anche come Roman Wall è una fortificazione in pietra che segnava il confine tra la provincia romana occupata della Britannia e la Caledonia, odierna Scozia.
E’ il monumento più grande che l’Impero romano ci abbia lasciato. Il muro divideva l’isola in due parti e costituiva il confine più settentrionale dell’Impero romano. Esso venne costruito dopo la visita dell’imperatore Adriano alla metà del II secolo d.C. Da buon stratega l’imperatore visitò le province dell’Impero compiendo lunghissimi viaggi. Egli preferì consolidare i confini piuttosto che fare nuove conquiste. Il vallo venne realizzato per prevenire le incursioni dei barbari della tribù dei Pitti che arrivavano dal nord.
I lavori di costruzione iniziarono tra il 122 e il 125 d.C. da parte di Aulo Platorio Nepote, governatore in Britannia. La mano d’opera era costituita dai soldati delle truppe che erano stanziate nella zona, e che hanno lasciato in molte iscrizioni il ricordo del grande sforzo. Il muro era largo circa 3 metri e presentava un’altezza di 5 metri. Lungo di esso erano collocati 14 forti ausiliari e 80 fortini ogni miglio romano.
I fortini erano posti accanto alle porte ed ogni coppia di questi era separata da torrette di vedetta. Il vallo di Adriano comprendeva una scarpata, un fossato protetto con una palizzata, il muro, una strada militare e due grandi argini con un fossato nel mezzo. Il percorso prescelto seguiva la Stanegate da Carlisle a Corbridge.
Il grande Vallum Adrianeo
Il muro era sorvegliato da circa 9000 uomini dell’esercito romano, tra cui la fanteria e la cavalleria. Probabilmente il vallo di Adriano non aveva solamente funzioni difensive, si ritiene infatti che le porte siano servite come dogane per permettere la tassazione delle merci. In seguito alle insurrezioni dei barbari il muro fu ricostruito da Settimio Severo dopo una dura repressione dei nemici del popolo romano. Con la fine dell’Impero romano l’esercito venne ritirato ed il muro abbandonato. Gran parte delle pietre furono reimpiegate per la costruzione di nuovi edifici sino al XX secolo. Tuttavia la parte centrale del vallo è ancora conservata.
Il Vallo di Adriano corre in territorio inglese per 120 km, circa a 80 miglia romane, da Wallsend alla costa del Solway Firth. Il percorso del muro può essere seguito a piedi. E’ diventato patrimonio dell’umanità dell’UNESCO nel 1987 e costituisce la principale attrazione turistica dell’Inghilterra settentrionale. Viene considerato quasi un oggetto di culto dai numerosi walckers che percorrono i tratti ancora visibili come una sorta di pellegrinaggio.
Il vallo di Adriano è conosciuto anche come Vallum da dove deriverà poi nel tempo la parola wall, che significa muro o parete. Ad oggi la struttura non è più visibile, ma è molto importante per comprendere le grandi opere dell’imperatore Adriano.
Visto che la costruzione del muro aveva l’obiettivo di creare una vera e propria forma di separazione tra due realtà differente per poter proteggere al meglio il grande impero. Visto che Adriano non fece una politica espansiva del grande impero romano ma una politica difensiva. Cercando ad ogni modo di proteggere il grande impero conosciuto come Romània.
Con la morte dell’imperatore Adriano nel 138 a Baia, l’impero piano a piano comincia sempre di più a debilitarsi fino all’arrivo di Costantino. Dove nel 313 d.c, a Milano farà il noto editto di Milano proprio per poter integrare una religione di stato in tal modo l’impero avesse un credo da portare avanti, cercando di tenere saldo l’impero romano che dava i suoi primi segni di cedimento.
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