« Fece costruire con eccezionale sfarzo una villa a Tivoli ove erano riprodotti con i loro nomi i luoghi più celebri delle province dell’impero, come il Liceo, l’Accademia, il Pritaneo, la città di Canopo, il Pecile e la valle di Tempe; e per non tralasciare proprio nulla, vi aveva fatto raffigurare anche gli inferi. » (Historia Augusta, Vita Hadriani, XXVI, 5).
Storia di Villa Adriana
A soli 4 km dall’antica Tibur, odierna Tivoli, l’ imperatore Adriano fece edificare nel II secolo d.C. la sua residenza reale extraurbana: villa Adriana. È la più grande delle ville imperiali romane estendendosi per circa 120 ettari. La villa distava da porta Esquilina solo 17 miglia ed era raggiungibile sia dalla via Tiburtina Valeria o dalla via Prenestina che tramite la navigazione sul fiume Aniene.
La zona ricca di acque era attraversata da quattro degli antichi acquedotti romani che servivano Roma: Anio Vetus, Anio Novus, Aqua Marcia e Aqua Claudia. Nelle vicinanze esiste ancora oggi la sorgente di acqua solfurea delle Acque Albule, molto apprezzata dall’imperatore. Nel luogo esisteva una villa rustica di epoca repubblicana, ingrandita all’epoca di Giulio Cesare, pervenuta in proprietà della moglie di Adriano, Vibia Sabina.
Questa costituì il primo nucleo della villa, incorporata poi nel Palazzo imperiale. Villa Adriana, sede del governo imperiale nel periodo invernale, era una vera e propria città che Adriano realizzò in due diverse fasi costruttive tra il 118 e il 133 d.C.
Villa Adriana e il suo sviluppo
Nella prima fase, tra il 118 e il 125, furono costruiti le Biblioteche, il Complesso settentrionale del Palazzo orientale, gli Hospitalia, il Giardino a sud-est del Palazzo, le Terme con heliocaminus, il Teatro marittimo, lo Stadio, la Caserma dei Vigili e le Grandi Terme. Nella seconda fase, tra il 125 e il 133, si realizzarono le Piccole Terme, il Complesso centrale del Palazzo orientale, il Palazzo occidentale, la Torre di Roccabruna, la Piazza d’Oro, il Pretorio, il Vestibolo, le Cento Camerelle, il Pecile, il Padiglione verso Tempe, il Canopo ed il Cortile ad est dello Stadio.
Adriano riprodusse nella sua villa gli stili e gli edifici visti nei tanti viaggi compiuti nelle province in Oriente. Tramite un sistema di vie sotterranee carrabili o pedonali, utilizzate dai domestici, riuscì a collegare tutte le zone della villa senza intralciare il livello sovrastante, ufficiale e di rappresentanza. Erano così assicurate riservatezza e tranquillità unitamente a funzionalità ed eleganza del complesso. Adriano seppe fondere la raffinatezza ellenistica con la pratica capacità di governo tipicamente romana. Dopo la morte dell’imperatore, avvenuta nel 138 d.C., la villa continuò a far parte dei beni della Casa Imperiale.
Nei secoli successivi fu spogliata dei suoi marmi, utilizzati in molti edifici e chiese medievali. Cadde in un lento declino. All’inizio del `700 gran parte della villa fu acquisita dalla casata Conte che iniziò una campagna di scavi e la adornò con cipressi e viti. Dopo l’unità d’Italia la villa passò al Demanio statale. Nel 1999 Villa Adriana è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Ogni giorno centinaia di turisti accompagnati da guide professionali rimangono affascinati dai segreti della splendida villa.
Visita guidata di Villa Adriana a Tivoli
La visita esperienziale a Villa Adriana viene condotta da un a guida abilitata esperta in Villa Adriana dove la durata della visita è di due ore circa e viene eseguita in lingua. L’incontro è direttamente in Villa e si desidera si può creare una visita in combinazione con Villa d’Este, Villa Gregoriana o lo stesso santuario di Ercole Vincitore a Tivoli. Le visite sono visite guidata in forma esclusiva e si rivolgono in particolar modo ai visitatori nazionali e intenzionali che desiderano visitare Villa Adriana in forma esclusiva