Villa d’Este appartamento di rappresentaza

Villa d’Este Appartamento di Rappresentanza:

Prima Sala Tiburtina, Seconda Sala Tiburtina, Sala di Noè, Sala di Mosè, sala di Venere

La vostra visita guidata alla splendida Villa D’Este di Tivoli, continuerà spostandovi al piano inferiore del Palazzo. Le nostre guide turistiche vi accompagneranno all’Appartamento di Rappresentanza. Il fulcro dell’Appartamento è il grande Salone del Convito dove al centro del soffitto vedremo il Convito degli Dei dipinto dallo Zuccari mentre sulla parete destra l’affresco rappresentante il Progetto della Villa realizzato dal Muziano.

Contigue al salone si aprono due stanze dedicate alla fondazione della città di Tivoli che contengono numerosi accenni all’eroe Ercole, protettore della città e del casato D’Este. Nelle pareti della Prima sala tiburtina è raffigurata La lotta di Ercole contro Albione e Bergione, i due giganti figli di Nettuno. Secondo il mito Ercole aveva ormai finito le frecce ed era sul punto di soccombere quando Giove fece piovere grosse pietre con le quali l’eroe riuscì ad avere la meglio sui giganti.

Ulteriori dipinti sono La battaglia di Tiburto contro gli indigeni latini e i Sacrifici per la fondazione di Tivoli. Nella volta è illustrata invece La guerra dei Latini contro Catillo e Tiburto. In un piccolo riquadro a sinistra della finestra che si affaccia sul giardino vi è l’affresco della Costruzione della Fontana dell’Ovato. Passiamo ora alla Seconda sala tiburtina.

Manierismo Romano

La volta reca l’affresco di Cesare Nebbia del 1569 che raffigura Apollo contraddistinto dall’aureola a raggi e il cocchio. Sulle pareti vediamo Il re Anio annega nel fiume Parnesio, da allora chiamato in suo ricordo Aniene, mentre cerca di raggiungere la figlia Cloris rapita da Mercurio. Sono presenti inoltre gli affreschi Il cocchio di Venere trainato da delfini realizzato da Cesare Nebbia, le divinità dei tre fiumi di Tivoli, La pazzia del re Atanes, Ino, moglie di Atanes diventa la Sibilla Albunea e due scene di Sacrifici offerti alla Sibilla.

Adiacente alla Seconda sala tiburtina è la sala di Noè. Si tratta di un vasto salone da cui si accede sia al Giardino Segreto che al corridoio dove si trova la scalinata che conduce al piano superiore. Nella volta è raffigurato Noè in preghiera e sullo sfondo vi è l’Arca. Le pareti sono decorate con paesaggi marini. Prevale pertanto il tema dell’acqua.

La sala successiva è quella di Mosè. Egli è ritratto nella volta della stanza mentre percuote una roccia facendovi scaturire una sorgente, così come il cardinale Ippolito II D’Este fece sgorgare le acque dalla Valle Gaudente per alimentare le fontane di villa D’Este. L’ultima stanza che vedremo è la sala di Venere la cui volta è decorata con la raffigurazione della dea mentre la parete ovest con la rappresentazione di una fontana a grotta tra due statue muliebri.

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